La storia del cancello di M. Mihali
Qual è il primo pensiero che ci viene in mente quando guardiamo le porte o un cancello? Desiderio di Privacy? Senso di protezione? Quante volte ci è capitato di notare le perfezione della realizzazione e di tirare ad indovinare in quale epoca fosse stato realizzato.
Per poter dare una risposta a queste domande conviene guardare la storia, li dove sicuramente è nato il desiderio di ricorrere a creazioni di inferriate che potessero proteggere ma nello stesso tempo ci permettessero di sbirciare il mondo la fuori.
I Babilonesi sono stati i primi a produrre recinti di aste dotati di cancelli costituiti da lance legate da corde.
Per gli Assiri, il cancello assunse una funzione magico-religiosa e talvolta veniva costruito in avorio, in quanto si credeva che quel materiale “allontanasse il male”; per lo stesso motivo, i Celti introdussero nei loro cancelli crani di animali.
Il Medioevo ne proseguì l’uso fino al XIII secolo, variando nelle diverse epoche gli ornamenti delle transenne.
Dal XIV secolo in poi i cancelli divennero delle vere opere d’arte con variazione di stile nelle diverse regioni: molte cancellate in ferro battuto erano coronate da cornici piene d’iscrizioni ed emblemi sormontati da gigli e steli.
Durante il periodo gotico (XV secolo) vennero realizzati cancelli in marmo e in bronzo. Tra i più notevoli troviamo quelli a transenne nella sagrestia di San Lorenzo a Firenze, la cancellata della Cappella Sistina e le recinzioni del coro in Santa Maria dei Frati a Firenze.
Nel XVII e XVIII secolo i cancelli furono composti quasi sempre da ferri robusti, lisci o sagomati e divennero più importanti gli zoccoli e i pilastri in legno, così come il disegno generale aumentò in larghezza e sontuosità barocca. Troviamo innumerevoli esempi nelle chiese, nelle ville e nei cortili. Si ricorda fra tutti il cancello in bronzo dorato della cappella di San Gennaro nel duomo di Napoli.
La storia racconto che il primo cancello automatico fu inventato nel 1881 dal canadese Fred W. Watson il quale pensò di regalare il progetto al sistema ferroviario canadese. I primi sistemi di cancelli elettrici commerciali erano idraulici e progettati per affidabilità e facilità d'uso, ma il costo elevato di questo tipo di sistema ha fatto sì che le compagnie iniziassero a produrre alternative elettromeccaniche più convenienti.
In Italia, invece, l’utilizzo del cancello automatico prese piede negli anni 60 quando Giuseppe Manini (fondatore FAAC) notò che i cancelli dei parcheggi condominiali rimanevano sempre aperti perché nessuno scendeva dall’auto per richiuderli; venne così realizzato in modo artigianale il primo sistema automatico per cancelli con tecnologia oleodinamica.
In seguito nacquero le schede elettroniche a microprocessore che permisero di creare impianti che andassero oltre la sola apertura e chiusura di un cancello.
Al giorno d’oggi, in quasi tutto il mondo, si cerca di puntare su modelli di cancelli automatici molto all’avanguardia e di design, automatizzati sempre di più con tecnologie innovative.
I sondaggi riferiscono che la maggior parte dei proprietari di case ritiene che i cancelli elettrici siano una delle migliori opzioni per proteggere la casa. Inoltre la comodità di poter aprire e chiudere il cancello utilizzando un piccolo telecomando o addirittura con un click sullo smartphone non ha prezzo!
La Legge italiana in merito alla fabbricazione, installazione ed utilizzo di cancelli automatici è rigida e concreta: il D.Lgs 17 del 27.01.2010, ovvero l’ attuazione della Direttiva Macchine 2006/42/CE stabilisce che “i cancelli automatici debbono essere considerati delle vere e proprie macchine, e in quanto tali debbono rispettare ben precisi standard di sicurezza”
Per approfondire: Leggi la Normativa